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13 gennaio 2004

D’ALEMA E DE BUSTIS, DUE COMPAGNI PROPRIO DA EVITARE

Con la prosopopea che da sempre lo contraddistingue, Massimo D’Alema disquisisce un paio di giorni or sono dalle colonne di Repubblica (uno degli organi di stampa a lui proni, alla faccia del presunto conflitto d’interessi del Cavaliere!) sui mali attuali della società italiana.
“Restituire fiducia al Paese è possibile indicando obiettivi condivisi a fondamento di un nuovo patto tra gli italiani. Si tratta di restituire vitalità all’economia e alla società investendo sul capitale umano” dichiara testualmente all’intervistatore.
Fa davvero tenerezza, l’ex premier, quando si espone come un novello Icaro ai ravvicinatissimi raggi del sole, rappresentati dalle attuali traversie di un suo caro amico, un certo dottor Vincenzo De Bustis.
Ai tempi non lontani del suo governo, fu proprio D’Alema ad investire in modo eclatante sul capitale umano (ipse dixit) a disposizione nel suo collegio elettorale del Salento.
E la scelta cadde proprio sul rampante dottor De Bustis, di professione banchiere, oggi agli onori della cronaca per manovre tutt’altro che irreprensibili di finanza creativa.
Pesantissima l’ipotesi di reato: truffa aggravata ai danni di migliaia di piccoli risparmiatori. Su questo stanno indagando la Procura della Repubblica di Trani e il Gico della Guardia di Finanza che ha effettuato una serie di perquisizioni presso le sedi della ex Banca 121 (ora Monte dei Paschi di Siena) e dell’istituto di credito senese.
I baschi verdi hanno provveduto al sequestro dei prodotti finanziari emessi dalla banca.
Una domanda sorge spontanea: caro D’Alema, perché spreca così il suo talento di cassandra DOC della politica nazionale e non si prende invece un lungo periodo di riflessione?
Una pulce nel mio orecchio le consiglia, in tal caso, di bussare alla porta della magnifica villa appena costruita dal suo caro amico De Bustis a Capri.
Giunto lì, hai voglia quanti pensieri stupendi le illuminerebbero le meningi in vista di un prossimo prestigioso incarico nel Parlamento italiano … sempre all’opposizione, naturalmente!

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